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Non toccate le mucche!


Uno dei volantini di protesta contro il consumo di carne bovina
distribuito nel 1912 dalle "agorakshanasabh" (leghe per la protezione dei bovini) sotto il dominio britannico
depliant che raffigura le ottantaquattro divinità indù associate alla mucca.

Ma in India, dove le mucche sono sacre, si mangia la trippa? In base ai dati dell'ultimo censimento, la popolazione indiana è quasi totalmente di religione induista, e nell'induismo la mucca è considerata sacra, poiché rappresenta l'abbondanza e la santità della vita; la maggior parte degli indù è inoltre vegetariana per rispetto verso ogni forma di vita senziente e si astiene per questo dal consumarne la carne, trippa compresa. Ma anche gli induisti che mangiano carne evitano di cibarsi di quella bovina: la mucca viene infatti considerata come il miglior esempio della gentilezza e benevolenza degli animali e, poiché è apprezzata per il latte, viene riverita e rispettata alla stregua di una figura materna.

Il divieto di cibarsi di carne bovina risale ai Veda, l'antichissima raccolta di testi sacri del ventesimo secolo avanti Cristo diventata successivamente di primaria importanza per gli induisti: "La mucca è pura, non ucciderla" (Rig Veda VIII.101.15), "Non uccidere la mucca" (Yajur Veda XIII.49), "Ama il prossimo tuo come la mucca ama il suo vitello" (Atharva Veda III.30.1) ed altri passi simili a questi, di fatto ricordano come le originarie popolazioni vediche dipendessero interamente dall'allevamento bovino e dai suoi derivati: latte, formaggi, letame (usato come combustibile, fertilizzante ed insetticida). Lo stesso termine aghnya, che indica la mucca da latte, significa in sanscrito "colei che non si può macellare".

Non stupisce dunque il fatto che nella maggior parte delle città sante indù sia vietata la vendita di carne bovina - spesso di qualsiasi tipo di carne - e che la macellazione delle mucche sia illegale in tutti gli Stati dell'India ad esclusione del Kerala e del Bengala Occidentale dove esistono macelli autorizzati (sebbene la legge indiana vieti poi l'attraversamento dei confini di questi due Stati per il trasporto di mucche a scopo di macellazione). Questo fa sì che a fianco dei circa tremila macelli ufficiali ve ne sia in India una quantità dieci volte superiore che opera nell'illegalità, specialmente nelle grandi città tipo Mumbai.


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