Pizzighettone festeggia San Bassiano con la trippa
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Nato a Lisbona il 13 giugno 1888, Fernando António Nogueira Pessoa è considerato uno dei maggiori letterati di lingua portoghese e, accanto a Pablo Neruda, uno dei poeti più rappresentativi del XX secolo. Di professione traduttore, o meglio, come lui stesso scrisse “corrispondente straniero in imprese commerciali” che lo videro impegnato anche nel giornalismo e nella pubblicità, si considerava poeta e scrittore per vocazione.
Nella letteratura si scompose in varie altre personalità: la grande creazione estetica di Pessoa è infatti considerata l’invenzione degli eteronimi. A differenza degli pseudonimi, gli eteronimi sono personalità poetiche complete: identità che, inizialmente inventate, divengono autentiche attraverso la loro personale attività artistica, diversa e distinta da quella dell’autore originale. Grazie agli eteronimi, Pessoa condusse una profonda riflessione sulle relazioni che intercorrono fra verità, esistenza e identità.
I quattro eteronomi più noti sono Ricardo Reis, Alberto Caeiro, Bernardo Soares ed Álvaro de Campos. Come Álvaro de Campos ci ha regalato un poema interamente dedicato alla “dobrada à moda do Porto”, la trippa alla moda di Porto, poesia che qui viene riportata nella versione originale seguita da una libera traduzione in italiano:
Um dia, num restaurante,
Fora do espaço e do tempo,
Serviram-me o amor
Como dobrada fria.
Disse delicadamente ao missionário da cozinha
Que a preferia quente,
Que a dobrada (e era à moda do Porto)
Nunca se come fria.
Impacientaram-se comigo.
Nunca se pode ter razão, nem num restaurante.
Não comi, não pedi outra coisa, paguei a conta
E vim passear para toda a rua.
Quem sabe o que isto quer dizer?
Eu não sei, e foi comigo…
(Sei muito bem que na infância de toda a gente
Houve um jardim,
Particular ou público, ou do vizinho.
Sei muito bem que brincarmos era o dono dele.
E que a tristeza é de hoje).
Sei isso muitas vezes,
Mas, se eu pedi amor, porque é que me trouxeram
Dobrada à moda do Porto fria?
Não é prato que se possa comer frio,
Mas trouxeram-mo frio.
Não me queixei, mas estava frio,
Nunca se pode comer frio, mas veio frio.
Un giorno, in un ristorante,
Fuori dallo spazio e dal tempo,
Mi hanno servito amore
Sotto forma di un piatto di trippa fredda.
Pacatamente ho detto al cameriere
Che l’avrei preferita calda
Che la trippa (alla moda di Porto)
Non viene mai mangiata fredda.
Si sono stizziti.
Uno non può aver ragione neanche al ristorante.
Non l’ho mangiata, non ho chiesto altro, ho pagato
E sono uscito a passeggiare per strada.
Chissà cosa significa tutto questo?
Sono il primo a non saperlo, ed è successo a me…
(Lo so bene che nell’infanzia di ognuno di noi
C’è stato un giardino
Privato o pubblico, o del vicino.
Lo so bene che giocarvi dentro ce lo ha fatto sentire nostro.
E che oggi resta solo tristezza).
L’ho capito molte volte.
Ma, se ho chiesto amore, perché mi hanno portato
Trippa alla moda di Porto fredda?
Non è un piatto che si mangia freddo.
Ma me lo hanno portato freddo.
Non ho protestato, ma era freddo.
Non andrebbe mai mangiato freddo, ma era freddo.
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Come ricorda Leo Codacci nella prefazione al volume originale, in “Troppa Trippa” Indro Neri ha proposto “uno studio, una ricerca accurata, un atto di amore che esaltano la stessa storia tenuta in vita a Firenze dai ventisette trippai” ed il volume, che era di quasi duecento pagine ma viene ora ripubblicato in agili Quaderni, “è anche far poesia di quella vera… particolarmente per la trippa”. In questa deliziosa ricerca, che aveva impegnato l’autore per tre lunghi anni, era contenuta la storia dei trippai dall’antichità ad oggi, le ricette toscane sulla trippa, quelle regionali da tutta Italia e quelle caratteristiche di ogni nazione oltre ad indicazioni culinarie ripescate da antichi manoscritti o grazie alla tradizione popolare; e ancora curiosità sulla trippa, notizie sulle confraternite italiane e straniere per la promozione della trippa nel mondo, la trippa nella poesia, nella letteratura e nei fumetti, modi di dire e proverbi sulla trippa e molto altro ancora. Tutti questi contenuti – rivisti ed ampliati da nuove ricerche – vengono ora raccolti periodicamente nella collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com, pubblicazioni tematiche per la gioia di chi ama la trippa anche se è troppa.
Fiorentino, editore, scrittore e giornalista, dal 1997 Indro Neri si occupa di trippa, collabora regolarmente a riviste, siti Internet e blog, ed ha al suo attivo numerosi libri. Appassionato di viaggi e di storia della gastronomia italiana e straniera, è stato ospite di Rai Uno e Rete 4 in veste di esperto di trippa nel mondo ed è tuttora regolarmente invitato a presenziare fiere, concorsi ed eventi gastronomici sul quinto quarto. Uno dei fondatori della Accademia della Trippa nel 2008, nel 2019 è stato insignito del titolo di Commendatore d’Onore della Confraternita d’la Tripa di Moncalieri e dal 2023 fa parte della North American Tripe Association. Indro è sempre disponibile per collaborazioni, interventi e presentazioni sulle mille curiosità legate al tema della trippa.
Per salvaguardare e promuovere la tradizione della trippa, parte del ricavato della vendita dei Quaderni di TroppaTrippa.com viene utilizzato per finanziare trippai nel resto del mondo impegnandosi attivamente in progetti che – in una maniera o nell’altra – hanno a che vedere con il quinto quarto.
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