Buon Natale Giusi da tutta Firenze!
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Per qualche strano motivo me l’aspettavo piccante: invece la trippa all’abruzzese prodotta dalla C.I.C. Carni che ho avuto il piacere di assaggiare è risultata una deliziosa trippa in umido, dal sugo corposo, saporito e definitivamente “da scarpetta”.
Nell’insolita ma praticissima confezione in busta di carta riciclabile, invece che in vaschetta o in barattolo, questa trippa pronta si prepara in un attimo: basta scaldarla per qualche minuto a fuoco basso ed ecco che si sprigionano gli aromi tradizionali che la contraddistinguono, dovuti ad una precedente preparazione, lenta e meticolosa come tradizione comanda.
Non per niente, “ogni forchettata è un viaggio nei sapori autentici dell’Abruzzo, un inno alla tradizione ed alla trasformazione: non solo un piatto, ma un’esperienza sensoriale che conquista”.
E vista l’esperienza della C.I.C. Carni non potevamo aspettarci di meno. Centro autorizzato per la lavorazione del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP (marchio europeo di qualità), questa azienda abruzzese – nata come bottega di famiglia quaranta anni or sono – propone carni, trippa, salumeria tipica ma è famosa soprattutto per i suoi arrosticini, essendo stata la prima in Italia a venderli online e potendosi oggi vantare del titolo di azienda leader in Europa per questi deliziosi spiedini.
E qui permettetemi di sognare ad occhi aperti: si lo so, gli arrosticini sono rigorosamente di carne di pecora giovane (quella che qui si chiama “ciavarra”) e vengono tradizionalmente cotti su bastoncini di legno di “vingh” (una pianta che cresce spontanea lungo le rive del fiume Pescara) ma, se tanto mi dà tanto, qualora alla C.I.C. Carni venisse un giorno in mente di proporre arrosticini di trippa – con la stessa cura e passione per la qualità profusa nella preparazione della trippa all’abruzzese – ci metterei subito la firma.
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Come ricorda Leo Codacci nella prefazione al volume originale, in “Troppa Trippa” Indro Neri ha proposto “uno studio, una ricerca accurata, un atto di amore che esaltano la stessa storia tenuta in vita a Firenze dai ventisette trippai” ed il volume, che era di quasi duecento pagine ma viene ora ripubblicato in agili Quaderni, “è anche far poesia di quella vera… particolarmente per la trippa”. In questa deliziosa ricerca, che aveva impegnato l’autore per tre lunghi anni, era contenuta la storia dei trippai dall’antichità ad oggi, le ricette toscane sulla trippa, quelle regionali da tutta Italia e quelle caratteristiche di ogni nazione oltre ad indicazioni culinarie ripescate da antichi manoscritti o grazie alla tradizione popolare; e ancora curiosità sulla trippa, notizie sulle confraternite italiane e straniere per la promozione della trippa nel mondo, la trippa nella poesia, nella letteratura e nei fumetti, modi di dire e proverbi sulla trippa e molto altro ancora. Tutti questi contenuti – rivisti ed ampliati da nuove ricerche – vengono ora raccolti periodicamente nella collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com, pubblicazioni tematiche per la gioia di chi ama la trippa anche se è troppa.
Fiorentino, editore, scrittore e giornalista, dal 1997 Indro Neri si occupa di trippa, collabora regolarmente a riviste, siti Internet e blog, ed ha al suo attivo numerosi libri. Appassionato di viaggi e di storia della gastronomia italiana e straniera, è stato ospite di Rai Uno e Rete 4 in veste di esperto di trippa nel mondo ed è tuttora regolarmente invitato a presenziare fiere, concorsi ed eventi gastronomici sul quinto quarto. Uno dei fondatori della Accademia della Trippa nel 2008, nel 2019 è stato insignito del titolo di Commendatore d’Onore della Confraternita d’la Tripa di Moncalieri e dal 2023 fa parte della North American Tripe Association. Indro è sempre disponibile per collaborazioni, interventi e presentazioni sulle mille curiosità legate al tema della trippa.
Per salvaguardare e promuovere la tradizione della trippa, parte del ricavato della vendita dei Quaderni di TroppaTrippa.com viene utilizzato per finanziare trippai nel resto del mondo impegnandosi attivamente in progetti che – in una maniera o nell’altra – hanno a che vedere con il quinto quarto.
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