THAILANDIA – Già penalizzati dal libero scambio con Australia e Nuova Zelanda, gli allevatori thailandesi hanno recentemente manifestato per esprimere preoccupazione riguardo ad un piano del governo che permetterebbe l’importazione di trippa, frattaglie e carne bovina dagli Stati Uniti per ottenere benefici doganali sulle proprie esportazioni. Il piano contestato è una diretta conseguenza delle assurde tariffe imposte dal presidente americano Donald Trump e basate sulla formula del disavanzo commerciale. Sessanta organizzazioni del settore, tra cui anche la Beef Cattle Association of Thailand, temono che una tale mossa danneggerebbe il mercato interno, penalizzando quasi un milione e mezzo di allevatori, oltre che contravvenire alle leggi thailandesi che vietano l’uso di ormoni della crescita nell’allevamento, pratica invece comune negli Stati Uniti. L’importazione di carne bovina statunitense potrebbe anche danneggiare la reputazione della Thailandia sui mercati globali: nazioni come Malesia, Vietnam e Cina, che hanno standard severi riguardo all’uso degli ormoni, ritenuti cancerogeni, potrebbero decidere di non importare più carne thailandese.