Lasciatemi gongolare: stamattina alla cassa, sono stato il primo cliente ad inaugurare il tradizionale appuntamento con “La trìpa de San Bàsian” in pieno svolgimento questo fine settimana a Pizzighettone per celebrare San Bassiano. La sagra si tiene nei pressi della chiesa dedicata al santo nel suggestivo ambiente delle casematte, una serie di depositi all’interno delle mura cittadine usati anticamente a scopi difensivi e logistici, che oggi invece ospitavano gli stand gastronomici, disposti in sequenza, stanza dopo stanza, ciascuna riscaldata da un caminetto a legna.
Qui, beato, senza confusione né altri commensali, ho gustato la rinomata trippa di San Bassiano, che da quindici anni il Lions Club locale propone in questo borgo storico cremonese. “Nelle casematte antiche / ritrovarsi è un gran piacere: / qui s’affogan le fatiche / nella trippa e nel bicchiere”: così recitano alcuni versi della poesia di Pierantonio Ventura dedicata alla trippa di San Bassiano, versi che ho letto sorseggiando in tutta tranquillità un rosso frizzantino, mentre aspettavo che la trippa si raffreddasse un po’.
Ed un gran piacere è stato davvero: trippa cotta a puntino, tagliata a striscioline sottilissime in un brodo reso più corposo dalla presenza di patate e fagioli, ed accompagnata da pane rustico tostato. Davvero una delizia, ed il tutto anche per una buona causa visto che il ricavato della tre giorni di trippa viene devoluto in beneficenza e negli anni ha consentito, tra le mille altre cose, la donazione di due defibrillatori, il restauro dell’affresco della parrocchia e quello delle statue dei leoni del ponte sull’Adda, e l’ampliamento del parco giochi cittadino.