3 Maggio 2024

Condividi l'articolo

Il nuovo quaderno

Trippa al cianuro


Nel maggio del 1981 don Peppino Cirillo – appartenente ad una delle due fazioni criminali di Cosenza in lotta per il controllo della città – tenta di liberarsi in un colpo solo dei suoi nemici di faida, ovvero del capobastone Franco Perna e dei suoi compagni di cella, detenuti nel carcere cittadino di Palazzo Arnone sul Colle Triglio. Per farlo si appoggia ad un complice che riesce a versare una fiala di cianuro nel pentolone di trippa al sugo che quel giorno sarebbe stata servita ai carcerati. A sventare il tentativo di avvelenamento fu un altro detenuto, Nicola Notargiacomo, che qualche anno dopo – in veste di collaboratore di giustizia – riferì di aver visto una mosca cadere morta nel piatto di trippa dopo averlo sorvolato ed avvisò i detenuti di astenersi dal pranzo letale.

© Aerostato / TroppaTrippa.com

ARGOMENTI DELL'ARTICOLO

Iscriviti gratuitamente per non perdere i prossimi articoli

Loading

Ultimi articoli di trippa

“Me lo mangerei anche a colazione / ci ho scritto pure una bella canzone”: questo il ritornello del brano “Lampredotto Rock” recentemente pubblicato da iltempe,...

Luigi “Giggi” Fazi è stato un celebre ristoratore romano, noto per la sua influenza nella scena gastronomica della capitale durante gli anni cinquanta e sessanta....

Nel popolare programma televisivo “Affari tuoi” su Rai 1, condotto da Stefano De Martino, uno dei concorrenti riceve un pacco contenente una somma di denaro...

Tre chilogrammi e mezzo: tanto pesa il piatto di trippa realizzato da Daniela Gugole di StudioArte.DG. Va precisato però che si tratta di una scultura...

Nel cuore della Val di Non, il santuario di San Romedio si erge come simbolo di spiritualità e tradizione, attirando pellegrini e visitatori ogni anno,...

Trippa al cianuro


Nel maggio del 1981 don Peppino Cirillo - appartenente ad una delle due fazioni criminali di Cosenza in lotta per il controllo della città - tenta di liberarsi in un colpo solo dei suoi nemici di faida, ovvero del capobastone Franco Perna e dei suoi compagni di cella, detenuti nel carcere cittadino di Palazzo Arnone sul Colle Triglio. Per farlo si appoggia ad un complice che riesce a versare una fiala di cianuro nel pentolone di trippa al sugo che quel giorno sarebbe stata servita ai carcerati. A sventare il tentativo di avvelenamento fu un altro detenuto, Nicola Notargiacomo, che qualche anno dopo - in veste di collaboratore di giustizia - riferì di aver visto una mosca cadere morta nel piatto di trippa dopo averlo sorvolato ed avvisò i detenuti di astenersi dal pranzo letale.

© Aerostato / TroppaTrippa.com

ARGOMENTI DELL'ARTICOLO

Non perdere i prossimi articoli

Loading

3 Maggio 2024

Condividi l'articolo!

Ultimi articoli di trippa

“Me lo mangerei anche a colazione / ci ho scritto pure una bella canzone”: questo il ritornello del brano “Lampredotto Rock” recentemente pubblicato da iltempe,...

Luigi “Giggi” Fazi è stato un celebre ristoratore romano, noto per la sua influenza nella scena gastronomica della capitale durante gli anni cinquanta e sessanta....

Nel popolare programma televisivo “Affari tuoi” su Rai 1, condotto da Stefano De Martino, uno dei concorrenti riceve un pacco contenente una somma di denaro...

Tre chilogrammi e mezzo: tanto pesa il piatto di trippa realizzato da Daniela Gugole di StudioArte.DG. Va precisato però che si tratta di una scultura...

Nel cuore della Val di Non, il santuario di San Romedio si erge come simbolo di spiritualità e tradizione, attirando pellegrini e visitatori ogni anno,...