Nel maggio del 1981 don Peppino Cirillo – appartenente ad una delle due fazioni criminali di Cosenza in lotta per il controllo della città – tenta di liberarsi in un colpo solo dei suoi nemici di faida, ovvero del capobastone Franco Perna e dei suoi compagni di cella, detenuti nel carcere cittadino di Palazzo Arnone sul Colle Triglio. Per farlo si appoggia ad un complice che riesce a versare una fiala di cianuro nel pentolone di trippa al sugo che quel giorno sarebbe stata servita ai carcerati. A sventare il tentativo di avvelenamento fu un altro detenuto, Nicola Notargiacomo, che qualche anno dopo – in veste di collaboratore di giustizia – riferì di aver visto una mosca cadere morta nel piatto di trippa dopo averlo sorvolato ed avvisò i detenuti di astenersi dal pranzo letale.